03/12/22

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International Day of Persons with Disabilities 2022

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La Giornata internazionale delle persone con disabilità si celebra ogni anno il 3 dicembre per mettere in luce le problematiche legate alla disabilità e promuovere il sostegno per la dignità, i diritti e il benessere delle persone con disabilità.

Istituita nel 1992 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il tema della Giornata internazionale delle persone con disabilità (IDPD) per il 2022 è “Soluzioni trasformative per uno sviluppo inclusivo: il ruolo dell'innovazione nell'alimentare un mondo accessibile ed equo.”

Come menzionato dalle Nazione Unite, lo sport svolge un ruolo chiave come esempio di inclusione e come luogo di innovazione, occupazione ed equità

Lo sport è un settore in cui la disabilità e l'inclusione sono affrontate a più livelli,  in cui sono studiati e si fa molta ricerca sull'effetto che questo dà all'inclusività. 

Nel caso degli sport in carrozzina, di solito si pensa al basket in carrozzina, al handbike e al nuoto. Infatti, tra i nostri clienti e Ambassador sono diversi i paratleti che praticano questi sport, ma tra di loro ce ne sono anche altri che si dedicano ad altri più insoliti per una persona in carrozzina.

In questo articolo abbiamo voluto quindi elencare cinque sport diversi (più uno bonus) che speriamo possano ispirarvi e vi aiutino a rimanere sani e felici!


La palestra sembrerebbe il più banale, ma magari non tutti sanno che in palestra è possibile praticare diverse attività. Non solo scherma, esistono diverse discipline che ci permettono di prendere maggior confidenza con il proprio corpo, anche se si è in carrozzina. Tra queste ve ne suggeriamo 2 in particolare che sono pratiche da nostri brand Ambassador:

1 - Para Powerlifting

Conosciuto volgarmente come “sollevamento pesi”, in realtà è una disciplina sportiva competitiva nella quale ogni singolo atleta è impegnato nel sollevamento del massimo peso possibile in tre esercizi: lo squat, la distensione su panca piana e lo stacco da terra. Nel caso del Para Powerlifting ce lo spiega la nostra Ambassador Roberta Macrì, che si applica in questa disciplina da diversi anni. Le abbiamo chiesto quindi il perché della scelta e di come si è avvicinata a questo sport. Infine, dà anche un suggerimento per coloro volessero iniziare a svolgere questo tipo di attività.

“Mi è sempre piaciuto frequentare la palestra anche dopo l’incidente anche se allo stesso tempo praticavo la danza. Avevo sentito parlare del para-powerlifting ma non sapevo come fare a partecipare ad una gara dato che non conoscevo nessuno del settore. Poi un giorno casualmente mi contatta sui social il direttore sportivo della FIPE ovvero la federazione che si occupa proprio del para-powerlifting. Il quale, dopo aver visto dei miei video sui social in cui mi allenavo, mi propose di iniziare a praticare questo sport. E da lì è iniziato il mio percorso con il para-powerlifting grazie al quale ho vinto tutte le competizioni a cui ho preso parte. Siamo diventati in questi anni una grande squadra ma anche una grande famiglia.  È uno sport individuale che comprende tre prove dove si effettuano le alzate con il bilanciere sdraiati su di una panca più larga di quella che comunemente si trova in palestra. L’alzata deve essere “pulita” ovvero non ci devono essere tremori, bisogna fare il fermo a petto e l’estensione delle braccia deve essere perfetta. Consiglio questo sport perché mi ha permesso di conoscere e confrontarmi con tante persone con disabilità differenti dalla mia, ma soprattutto perché ha migliorato la mia quotidianità poiché con gli allenamenti  aumentano la muscolatura e la forza, dunque si fa meno fatica negli spostamenti e nelle altre attività quotidiane.”

2 - Calisthenics

Questa disciplina non prevede l’utilizzo di macchinari, ma si fanno eserci sono con proprio peso corporeo come resistenza per allenarsi e sviluppare il fisico. Nel caso di una persona in carrozzina, diventa fondamentale l’utilizzo delle braccia, ma non solo, anche l’equilibrio risulta essere una componente essenziale nello svolgimento degli esercizi.

Alex Innocenti ha sicuramente trovato molto beneficio nel callisthenics, soprattutto per la sua preparazione in vista delle gare di moto.

Questo è proprio il prossimo sport insolito che vi suggeriamo in questa lista!

3. Motociclismo

Una passione che coinvolge milioni di persone, ma che molto spesso è anche causa di incidenti che portano alla disabilità. Nonostante ciò, questa passione rimane e, sebbene si possa pensare sia impossibile tornare in sella dopo un incidente invalidante, il nostro ambassador Alex Innocenti ci ha dimostrato il contrario.

In questa lunga intervista, ci ha raccontato come l’incontro con Luca Scassa gli abbia cambiato la vita e gli abbia dato l’opportunità di tornare in moto. Inoltre, lui stesso propone dei percorsi per far provare l’esperienza a nuove persone che, come lui, hanno ancora il fuoco dentro per i motori.

4. Sailing

Se c’è un ambiente in cui siamo tutti liberi allo stesso modo, questo è sicuramente l’acqua.

Infatti, il nuoto risulta essere tra gli sport più praticati dalle persone con disabilità, grazie alla sua facilità di apprendimento (a volte non è neppure necessario) e per gli enormi benefici che conferisce sia a livello fisico sia a livello psico-sociale.

Ma in questo caso vogliamo parlarvi di un altro sport: il cannottaggio.

Abbiamo chiesto al nostro amico Andrea 'Capo' Quarta la sua esperienza e di come nuove persone possano avvicinarsi:

“Mi sono avvicinato alla vela Paralimpico grazie ad una prova che feci lo scorso maggio al porto di Jesolo con l’associazione Liberi nel Vento.
In qualità di atleta del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa ho aderito alla proposta del gruppo di partecipare a degli stage con degli istruttori della Fiv (Federazione Italiana Vela) e da li è stata passione pura. Che si tratti di vela o di qualunque altro sport, consiglio di provarci sempre; di non aver paura delle cose che non si conoscono, ma di lasciarsi trasportare dalle emozioni positive che si possono provare.
Lo consiglio come approccio positivo non solo per lo sport ma anche per la vita.”

5. Paracadutismo

Andrea Pacini è ad oggi l'unico paracadutista paraplegico in attività in Italia e lavorando alla Galleria del Vento di Aereogravity a Milano, ha dato vita al "Disability Project", uno spazio di inclusione presso la Galleria del Vento che permette "Un nuovo modo di guardare all’inclusione, un nuovo modo di comunicare alla disabilità". Con questo progetto, Aero Gravity promuove e incentiva l’esperienza del volo indoor e lo fa attraverso diverse soluzioni pensate per soddisfare le più svariate esigenze.

"Il mio primo volo è stato nel 2007, quando ero volontario nella Brigata Paracadutisti Folgore dell'Esercito Italiano ed è stato amore a prima vista. Dopo l'incidente, nell'arco di diversi anni sono riuscito a realizzare circa 10 salti in tandem per mio divertimento personale. Poi, nel 2016, grazie ad Obiettivo Volare, ho iniziato il percorso per diventare un paracadutista autonomo e professionista.

Ho iniziato ad allenarmi indoor in una galleria del vento in Spagna e ho seguito un corso di Paracadutismo a Reggio Emilia nel 2017.

Per chi vuole avvicinarsi a questo sport consiglio di partire con molta tranquillità, è uno sport bellissimo ma gli va dedicato il giusto tempo e il giusto sforzo, sia fisico che economico. Come primo approccio consiglio l'attività indoor, per comprendere se il mondo del volo è una attività compatibile con il proprio corpo e le sensazioni che trasmette vegano apprezzate, cosa che non è sempre scontata. Una volta completato il percorso nella galleria del vento indoor, se la passione e l'entisiamo persiste, allora è il momento di costruire un percorso ideneo alle carattistiche della persona per diventare un paracadutista nella massima sicurezza".

5+1. Paraclimbing

Come la maggior parte degli sport paralimpici, anche il Paraclimbing prevede diverse categorie a seconda della disabilità. 

Tra queste, quella che differisce maggiormente dall’arrampica classica degli atleti normodotati, è sicuramente la categoria sitting, rivolta ad atleti paraplegici.

Questo perché, non potendo usare le gambe nemmeno per i minimi appoggi, tutta l’azione viene svolta usando le braccia e in questo c’è una gestione diversa della forza.

È una disciplina che prevede un’importante preparazione, sia dal punto di vista fisico che tecnico, ma una volta raggiunte le vette, chiamate “top” dagli atleti, la soddisfazione è impagabile.

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